È prorogata fino al 1o marzo 2024, presso l’Oratorio di San Lorenzoa Palermo, l’installazione “Caravaggio desmembrado”, organizzata dall’associazione Amici dei Musei Siciliani in collaborazione con l’Istituto Cervantes di Palermo.
L’artista spagnolo Javier Carpintero aggiunge un capitolo alla serie dei suoi “omaggio-oltraggio” a capolavori dei grandi maestri del passato, e si confronta con un dipinto che da oltre mezzo secolo non possiamo più ammirare direttamente: la “Natività con i santi Lorenzo e Francesco” (1600) di Caravaggio, rubata dall’oratorio nella notte del 17-18 ottobre 1969 e mai più ritrovata.
La nuova riproduzione, un olio su tela a grandezza naturale, è stata tagliata in riquadri intelaiati uno per uno, 54 quanti gli anni trascorsi dal furto. Rappresentano tasselli di una storia travagliata e poco chiara, e fluttuano materialmente attorno al telaio che aveva ospitato la “Natività” oltre che, più simbolicamente, nella memoria e nella coscienza. Sono tessere di un puzzle intricato e intrigante, che si spingono verso lo spettatore secondo una concezione spaziale mutuata da Caravaggio.
La pittura diventa quasi scultura, e nell’impossibilità di ricomporre visivamente l’iconografia originale l’osservatore è invitato a sperimentare diversi punti di vista, che richiamano suggestivamente le varie versioni e ipotesi sul destino della tela.
Il taglio è un’operazione ricorrente nel lavoro di Carpintero ma qui assume un significato particolare, come spiega Michele Cuppone, curatore della mostra e autore di specifici studi sulla “Natività”. Da subito, infatti, si sospettò che la tela sarebbe stata suddivisa in più parti, da poter vendere separatamente con meno difficoltà. Secondo la recente testimonianza di un collaboratore di giustizia, ciò sarebbe avvenuto in Svizzera poco dopo il furto.
L’esposizione è visitabile con ingresso gratuito, tutti i giorni dalle ore 10:00 alle 18:00, in via Immacolatella, 5.
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