La Natività con i santi Lorenzo e Francescodi Caravaggio, rubata nella piovosa notte del 17-18 ottobre 1969 da un oratorio di Palermo e stimata 20 milioni di dollari (nel 2005), resta sul podio della Top Ten Art Crimes, la classifica mondiale dei furti d’arte secondo l’FBI.
Tante le false piste e congetture sulla fine del quadro: oggetto di trattativa Stato-mafia, stendardo nei summit di Cosa nostra, scendiletto di Totò Riina, mangiato da topi e maiali in una stalla, venduto a pezzi, incendiato. Nel 2018 una nuova inchiesta della Commissione parlamentare Antimafia avrebbe individuato in un antiquario svizzero, oggi scomparso, il primo acquirente della tela: l’affare fu gestito dal boss Gaetano Badalamenti.
La pagina Instagram caravaggio_pittoremaledetto, una delle più seguite dagli appassionati di Michelangelo Merisi, organizza una diretta streaming sul tema, nel mese in cui ricorre la nascita dell’artista (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610). Sarà presentata la terza edizione del libro Caravaggio, la Natività di Palermo. Nascita e scomparsa di un capolavoro di Michele Cuppone (Campisano Editore). Il volume, il più aggiornato e completo sull’argomento, contiene novità sul piano storico-artistico e della cronaca.
L’autore, in particolare, chiarisce la genesi della Natività, che Caravaggio dipinse nel 1600 dentro Palazzo Madama, dove abitava in quegli anni. Rivela, inoltre, nomi e fonti finora mai emersi dagli atti giudiziari, tra cui una lettera del 1974 che fa riferimento a ignoti ricettatori, mentre un’ampia rassegna stampa del 1969 consente di ripercorrere in presa diretta le cronache del tempo.
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