Ampio spazio, come di consueto, è dedicato alla lettura in chiave simbolica dell’opera, commissionata in questo caso a Merisi nel febbraio del 1602, dopo una prima versione spesso considerata rifiutata (così anche nel video). La tesi del rifiuto, narrata dal solo e malevolo biografo e rivale di Caravaggio Giovanni Baglione, è stata comunque screditata da recenti studi. Una serie di elementi infatti, tra cui il formato tendente al quadrato e le dimensioni troppo piccole rispetto alla nicchia dell’altare, portano a immaginare che la tela fosse destinata sin dall’inizio alla Galleria di Vincenzo Giustiniani.